Discreto, veloce e con anni di conoscenza del mercato.
Circa il 90% del raccolto annuo, pari a 350.000 ettolitri, si trasforma in vinodi qualità con denominazione d'origine controllata.
In più del 55% dei vigneti dell'Alto Adige sono coltivate uve bianche e la tendenza è in aumento. Ruländer o Pinot grigio, Pinot bianco e Chardonnay, che insieme costituiscono quasi il 60% della produzione, sono i più rappresentati tra i vini bianchi. In nessun'altra zona vinicola italiana è possibile tuttavia ottenere dalle varietà di uve bianche (come ilGewürztraminer, il Silvaner, il Müller-Thurgau, il Riesling, il Sauvignon, ilVeltliner o il Kerner) vini così freschi, fruttati, originali e decisi. Come giurano sia i produttori di vino che gli enologi, il futuro dei vini dell'Alto Adige sta nei suoi banchi.
Da oltre un secolo accanto ai due vitigni autoctoni (Schiava e Lagrein) vengono coltivate in Alto Adige anche tutte le più importanti varietà classiche di uve (Pinot nero, Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet franc), che sono qui ormai perfettamente acclimatate.
Il 45% scarso della superficie vinicola complessiva dell'Alto Adige e coltivata con vitigni da vino rosso. Pur se la Schiava (il vino altoatesino per eccellenza, fresco, fruttato e beverino) continua a giocare il ruolo principale, anche i "grandi rossi" dell'Alto Adige, dal deciso Lagrein al vigoroso Cabernet, continuano ad attirare su di sé l'attenzione internazionale.