Il verdicchio è la bacca bianca più diffusa nelle Marche: attualmente sono 3500 gli ettari di vigneti specializzati che danno vita all’iconico bianco simbolo dell’intera viticoltura regionale.
Matelica e i Castelli di Jesi
Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica sono le due denominazioni principali: pur avendo in comune la stessa cultivar, entrambe hanno sostanziali differenze indotte da un microclima diverso e peculiare. I vigneti jesini sono dislocati in valli che sfociano verso l’Adriatico, per cui svelano un timbro più solare e mediterraneo. Matelica è circondata dagli Appennini: le escursioni termiche in epoca di maturazione e un clima più fresco conferiscono quell’accento montano che poi nel vino si traduce con acidità più pronunciate e alcol più contenuto.
Un vitigno plastico
Il verdicchio è un vitigno particolarmente plastico: agendo sulle epoche di maturazione riesce bene nella produzione di spumanti Metodo Classico e di vini passiti. Questa caratteristica fa sì che anche nel bianco fermo gli stili indotti dai produttori siano i più disparati: dalla verticalità salina di alcune etichette si passa alla densità strutturale di alcune versioni di particolare pregio.
Le proprietà organolettiche: Vino con molta struttura, sapido e caratterizzato da buoni profumi dovuti al microclima di tipo continentale. In particolare i vigneti del verdicchio di Matelica sono coltivati su terreni calcarei che conferiscono al vino maggior finezza e qualità gusto-olfattiva. Di colore giallo paglierino con inconfondibili riflessi verdolini, in bocca si presenta secco, persistente e caldo con sentori che ricordano la frutta matura, candita nella versione riserva. Un'avvolgente morbidezza regala al palato sensazioni di rotondità che non stancano, grazie anche al retrogusto di mandorla tipico del Verdicchio.
Abbinamenti consigliati: Cucina di mare, zuppe di pesce, brodetti ma anche carni bianche trovano un indicato abbinamento specialmente con il Verdicchio di Matelica. Interessante provarlo con minestre, risi, e cotture in potacchio.
Come servirlo: per apprezzarne a pieno struttura e morbidezza va servito alla temperatura di 8-10°C in calici di medie dimensioni.
Fabio Rinaldi