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Negli ultimi cinque anni il turismo enogastronomico nella regione Marche è cresciuto del 20% segnando il miglior trend positivo tra gli stranieri. Il fatto che, secondo i dati dell'Osservatorio turistico regionale, nel 2018 siano aumentati i turisti tedeschi (+12,46%), olandesi, statunitensi (+16,3%) e cinesi (+51,28%) ci fa capire che questa sia la strada giusta per la regione.
La bellezza e le esperienze che sa offrire sono anche frutto degli agricoltori e agriturismi marchigiani che da una parte tutelano il paesaggio e l'eccellenza enogastronomica, dall'altra accolgono i turisti e li avvicinano a quella cultura rurale che rende il territorio unico nel suo genere. La buona cucina, l'aria pulita, il panorama in collina con vista mare, le attività sportive, i maneggi e la piscina sono i punti cardine della regione nelle aree del Conero e di Macerata. Per questi motivi il Sunday Times propone come investimento proprio gli agriturismi e le tenute vinicole marchigiane, dai Sibillini alla costa.
Segno positivo quindi anche per l’export agroalimentare: il Verdicchio dei Castelli di Jesi si conferma il prodotto di punta del made in Marche che registra nel 2018 un +9% rispetto all’anno precedente, seguito da Rosso Conero di Ancona, Pecorino e Passerina di Offida, e Rosso Piceno nell'intera regione. La provincia di Ancona è quella che registra una performance migliore per l'export con 86 milioni di euro e un +2,4%, mentre l’incremento più importante lo ottiene la provincia di Fermo con un +67,5% e 5,5 milioni di euro.
Il fatturato del vino per i prossimi anni è in previsione di crescita. Il nostro team E&V vede in questa opportunità un buon investimento per il futuro, offrendo ville e casali e fornendo servizi che vanno dall'intermediazione immobiliare fino alla progettazione con contract per il restyling chiavi in mano.
Andrea Antolloni