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Sta per prendere il via la XVIII Edizione di Orta Festival, la manifestazione prevede 9 appuntamenti con autori illustri, distribuiti dal Barocco al Contemporaneo e con organici che vanno dal solista fino al grande ensemble strumentale
La serata d’apertura di Venerdì 7 luglio prevede un magistrale concerto dell’Orta Festival Ensemble diretto da Amedeo Monetti, in cui il flusso mahleriano trascinerà il pubblico attraverso grandi emozioni contrastanti.
L’Ensemble presenta infatti uno dei massimi capolavori del repertorio sinfonico: la prima Sinfonia «Der Titan» (titolo ispirato a Der Titan, romanzo di Jean Paul) di Gustav Mahler in una recente versione per orchestra da camera del compositore inglese Iain Farrington, che in precedenza ha già ridotto per gruppo strumentale vari lavori di Mahler, Schönberg e Berg.
Il secondo appuntamento di Domenica 9 luglio è il doveroso omaggio che Orta Festival rende a Claudio Monteverdi nel 450esimo anniversario della sua nascita, uno dei fondatori della musica moderna, conosciuto come il padre del melodramma. L’esecuzione di questo preziosissimo concerto è affidata alla perizia di Giovanni Acciai, da molti anni ambasciatore nel mondo della grande tradizione vocale italiana con «Nova Ars Cantandi», che ha curato la prima registrazione mondiale dei «Contrafacta» per l’etichetta Archiv.
La terza serata di Mercoledì 12 luglio, anch’essa monografica, è ancora una volta dedicata alla musica «totale» di Johann Sebastian Bach.
Con l’arrivo di Aleksandar Madžar, il quarto concerto di Venerdì 14 luglio apre le porte ai grandi pianisti sempre di casa ad Orta Festival: un interprete di rara raffinatezza, capace di trascendere ogni virtuosismo tecnico nel nome di un lirismo davvero inconfondibile, che vanta un curriculum ricco di riconoscimenti. Dopo il suo debutto con i Berliner Philarmoniker diretti da Ivan Fischer, ha tenuto concerti nei più rinomati centri europei e d’oltreoceano.
Non poteva mancare una serata «crossover»: il quinto concerto di Domenica 16 luglio è intitolato All Directions e vede due musicisti italiani dal grande seguito popolare: il saxofonista Mario Marzi e il fisarmonicista Simone Zanchini.
All Directions nasce dal desiderio di far conoscere la musica di artisti che, partendo da fenomeni musicali di netto carattere popolare, sono giunti alla definizione di un linguaggio universale, filtrando e sintetizzando le proprie esperienze in una scrittura più ricercata ed inconfondibilmente personale.
Un posto particolare occupa la sesta serata di Mercoledì 19 luglio con lo storico Duo Pianistico Canino-Ballista, che quest’anno compie sessant’anni di attività. Antonio Ballista e Bruno Canino si incontrarono al Conservatorio di Milano nella stessa classe di pianoforte e incominciarono a leggere insieme una grande quantità di musica: si presentarono prestissimo in pubblico nel repertorio a quattro mani e per due pianoforti, dando inizio a una fortunata carriera che si è protratta fino a oggi senza interruzioni.
Nel settimo concerto di Sabato 22 luglio troviamo un’altra presenza pianistica, quella di Alessandro Taverna, che è ormai una costante della nostra manifestazione di cui andiamo particolarmente fieri, tanto più che Taverna stesso dice che Orta Festival occupa un posto speciale nella sua sempre più fitta agenda. Nell’ultima stagione è stato ben due volte ospite della Filarmonica della Scala eseguendo i due Concerti di Liszt al fianco di Riccardo Chailly e Fabio Luisi, concerti che la critica ha segnalato come rivelatori di un «pianismo rifinitissimo ed elegante, riuscendo a far emergere con perfetto equilibrio un’insolita cantabilità dai magniloquenti funambolismi».
Le serate con gli archi che andranno a chiudere il Festival si annunciano assai invitanti e sempre legate a grandi artisti.
Torna a trovarci infatti nell’ottavo concerto di Mercoledì 26 luglio il Quartetto Zaïde, rivelazione di Francia, uno dei quartetti d’archi più interessanti nel panorama internazionale. Recentemente selezionato per effettuare una tournée nell’ambito del progetto ECHO Rising Stars, ha suonato e suonerà a Vienna (Musikverein e Konzerthaus), Amsterdam (Concertgebouw), Londra (Barbican Center), Parigi (Cité de la Musique) ed è stato invitato nei festival più prestigiosi (Lucerne Festival, Lockenaus Festival).
Non ha più bisogno di presentazioni il violoncellista parmigiano Enrico Bronzi, impegnato nell’ultimo appuntamento concertistico di Venerdì 28 luglio.
Artista a 360 gradi, è uno dei violoncellisti più apprezzati a livello internazionale. Fondatore del Trio di Parma, dal 2001 affianca all’attività cameristica un’intensa attività di solista suonando con direttori come Abbado, Brüggen, Eschenbach, Penderecki. Vincitore di importanti premi internazionali (Parigi, Helsinki), nel 2007 ha ottenuto la cattedra di violoncello al Mozarteum di Salisburgo.
I concerti avranno inizio alle ore 21.15 ad eccezione di quelli di Apertura (Venerdì 7 luglio) e Chiusura (Venerdi 28 luglio) presso la Basilica dell’Isola di San Giulio che inizieranno alle ore 21.00.
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