Acquedolci è un comune di circa 6000 abitanti della costa tirrenica, circondato dai monti Nebrodi e con le Isole Eolie all’orizzonte.
I numerosi ritrovamenti risalenti al paleolitico testimoniano l’antichità del territorio. Di particolare rilievo è la Grotta di San Teodoro, abitata dall’uomo all'incirca tra i 12.000 e gli 8.000 anni a.C e all’interno della quale sono stati ritrovati i resti fossili di una donna di circa 30 anni, denominata appunto Thea.
L’evoluzione di Acquedolci è legata alla frana che nel 1922 colpì il comune di San Fratello, di cui era frazione. Così ebbe inizio lo sviluppo immobiliare del centro, sempre con un occhio di riguardo verso le aree verdi, tanto da essere soprannominata “Città Giardino”. Con la crescita della popolazione, diventa comune autonomo il 12 novembre del 1969.
Grazie alla sua posizione invidiabile, Acquedolci soddisfa sia gli amanti del mare che quelli della montagna ed è inoltre ben collegata con gli altri comuni del territorio Nebroideo. Questi aspetti hanno garantito al comune un crescente flusso turistico di tipo trasversale, offrendo ai propri visitatori degli interessati percorsi storico-naturalistici e spiagge dal mare cristallino, in un territorio che, soprattutto d’estate, è ricco di eventi.
Nel periodo invernale, invece, è molto sentita la festività del Carnevale, le cui manifestazioni connesse solo le più conosciute e frequentate dei Nebrodi.
L’origine del nome Acquedolci non è certa, sebbene possa essere riconducibile agli scoli della lavorazione della canna da zucchero che rendevano dolciastra l’acqua del mare, piantagione peraltro presente nello stemma araldico del comune.