Come sta cambiando il mondo dell'Investment?

L’Italia, come nazione che storicamente crede ed investe nel mattone, ha visto svilupparsi negli ultimi decenni un processo di gestione “professionale” del Real Estate. Nel mercato attuale difatti si assiste a un importante segmento di proprietari immobiliari che procede con la cessione dei propri immobili strumentali a società specializzate (“Sale & Lease back”), così da dedicarsi esclusivamente al proprio core business.

Da questo processo originano i primi fondi immobiliari ad apporto e le società di gestione del risparmio (SGR) immobiliari, che negli ultimi 30 anni hanno trasformato il Real Estate italiano sulla scia del modello anglosassone e nord-europeo.

Il target di mercato distingue due macro categorie di fruitori: gli investitori privati e gli investitori istituzionali. Il mondo del Real Estate presenta opportunità per entrambe le categorie di investitori a seconda di size, asset class e location, i principali fattori che caratterizzano l’investimento e ne determinano valore e rendimento. Retail, office, industrial, living, hotellerie, health care e logistics sono asset class interessanti per l’investitore, che possiede ampia facoltà di differenziare il proprio portafoglio immobiliare.

L’asset class che ha totalizzato il 26% di questi volumi è la logistica, seguita da residenziale e dall’hotellerie. Il comparto uffici, che è sempre stato leader indiscusso di mercato ha, per ora, subito una lieve battuta di arresto, pesando solo l’11% sul totale del volume investito.

L’incremento dei tassi d’interesse da parte della BCE, unito all’alto tasso d’inflazione ed all’incertezza sui mercati dovuta al conflitto Ucraino hanno avuto rallentato le transazioni. Inoltre i maggiori costi lato financing hanno creato un discreto gap tra domanda e offerta, che si è a volte risolto con lunghe trattative con rialzo dei rendimenti, che scontano un più alto tasso di financing.