Orari d'apertura:
Lun-Ven: 9-13 | 14.30-19.00
Sab: su appuntamento
L'elegante appartamento sito in Palazzo Vezzù, protagonista dell'Open House che si terrà il 15-16 Settembre 2017 sarà anche "mostra esclusiva" di una selezione d' opere d'arte della nota pittrice Elisabetta Vignato.
Quello di Elisabetta Vignato è un nome di spicco nel mondo della pittura italiana contemporanea. L'artista padovana ha infatti al suo attivo, dal 2000 ad oggi, una serie di importanti mostre, sia personali che collettive che ben riassumono la sua interpretazione artistica del mondo che ci circonda.
Nata negli anni sessanta, l'artista è da tempo affermata interprete di una serie di generi (interni, ritratto, paesaggi), dentro i quali ha costruito una propria realtà - che potremmo definire del “quotidiano” - rappresentata con assoluta originalità, attraverso un fare e un dispiegare la pittura che diventa il motivo sottile di una ricerca interiore, un’energia che - come lei stessa ricorda - muove da condizioni di frustrazione, conflitto, euforia, eccitazione e innamoramento, e dove la tela diventa il supporto ideale a una condizione possibile: accogliere l’intera esperienza di sè. Pittrice che della “figurazione” ha fatto il proprio codice di riferimento, il segno dentro cui muovere percorsi individuali e linguistici, linee di una forma inequivocabile, alla cui base vive uno stile e un ritmo del tutto singolari.
La realtà rappresentata da Vignato è sfuggente e fantasmatica, più legata al mondo immaginifico che a quello concreto. Tutto ciò si traduce in tracce poco visibili che ci conducono a poco a poco ad avere una nuova percezione della natura e del paesaggio. Osservare la natura così come dipinta dall'artista è quasi un lavoro investigativo: l'invisibile diventa visibile solo per chi scava in profondità e non si accontenta di uno sguardo superficiale.
Il processo intrapreso è durato anni e ha visto, di volta in volta, mutare il soggetto della sua pittura, concentrando la ricerca prima sul corpo femminile, poi sul paesaggio urbano, per ritornare al corpo e al contempo dedicarsi alle architetture d'interni, legate prevalentemente al mondo infantile e scolastico.
Nell'affrontare ognuna di queste tematiche, la pittrice sembra trarre ispirazione dal mondo della memoria. Un mondo arcaico dove i ricordi sembrano risvegliarsi solo se associati a odori, frasi e pennellate che li accennano, senza mai svelarli chiaramente. L'osservatore è così stimolato a cogliere ogni più piccolo particolare della composizione, a osservare ogni tratto per sentire il richiamo di un'esperienza dimenticata nelle pieghe della memoria, che riaffiora nel presente grazie alla capacità rievocatrice della pittura. Questo è vero tanto per la pittura d'interni quanto per i ritratti, in cui bastano pochi tratti delineati nell'ovale di un volto per farci evocare il viso di un bambino qualunque o di quello che siamo stati in passato.
Per questo la pittura di Elisabetta Vignato è al tempo stesso realistica, perché ci mostra soggetti che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno come bambini, natura e ambienti scolastici sempre uguali a se stessi, ed evocatrice, perché ci porta alla memoria tracce di un passato che tutti abbiamo vissuto.
Sulla tela sono rappresentate piccole storie che possiamo leggere solo se ci prendiamo il tempo sufficiente per guardare le immagini in silenzio, aspettando con calma di riuscire a vederle. Osservarle e basta come se fossero una descrizione oggettiva del reale non ha senso e trasmette ben poco. L'artista comunque viene in aiuto dello spettatore fornendo un titolo sempre descrittivo alle sue opere, una sorta di chiave di lettura per cominciare a vederle.
Fonti : blog "Interni ed Esterni" di Laura Baggio e "Intervista a Elisabetta Vignato" di Enrico Gusella
Orari d'apertura:
Lun-Ven: 9-13 | 14.30-19.00
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