Panicale: uno dei borghi più belli d'Italia

Adagiato ai piedi del Monte Petrarvella nella Val di Chiana romana, tra la vallata del Lago Trasimeno e la Valle del Nestore, sorge un piccolo borgo medievale di appena 6.000 abitanti che abbraccia l’Umbria e la Toscana meridionale: Panicale.

In molti si sono interrogati sull’etimologia del suo nome cercando di trovarne il reale significato: per alcuni deriva dal latino Pani Calet, ovvero "luogo dove ardono are al dio Pan", per i più poetici dal greco Pani Kalon "dove tutto è bello", mentre altri riconducono l’origine del nome alla coltivazione del panico, Pan Colis, da cui deriverebbero le due spighe dello stemma araldico.

La storia ci narra che le origini di Panicale sono antichissime. Pare che già a partire dal II^ millennio a.C. vari nuclei abitativi iniziarono ad occupare la città grazie alla sua posizione estremamente strategica sia da un punto di vista ambientale che militare, insediandovisi e costruendo a poco a poco quello che ad oggi viene considerato uno dei borghi medievali più caratteristici d'Italia.

Durante il Rinascimento Panicale ha conosciuto il suo massimo splendore economico e culturale, alimentato dalla realizzazione di notevoli opere d’arte grazie alla presenza di artisti prestigiosi come il Perugino e i suoi allievi. Fu Papa Paolo III Farnese, durante uno dei suoi viaggi, a elogiare la città definendola "terra insigne" proprio per valorizzare il suo prezioso patrimonio artistico e culturale.

Nel 1037 Panicale, resosi indipendente dal feudatario, divenne il primo Comune libero d’Italia anticipando significativamente gli altri.

Passeggiando tra le vie del borgo non potrà passare inosservato il simbolo di Panicale: lo stemma araldico.

Nella parte destra dello stemma è raffigurato il Castello di Panicale che per la sua posizione privilegiata è definito dai più la “terrazza del Trasimeno”; a sinistra, invece, troviamo il Grifo perugino a testimonianza delle innumerevoli battaglie combattute al fianco di Perugia.

Tra le imprese più celebri non può essere dimenticata la memorabile "difesa di Perugia", assalita dei Bretoni nel 1378 e liberata anche grazie all'opera coraggiosa di un condottiero panicalese di nome Boldrino Paneri (1331-1391).

Fu grazie a questa vittoriosa conquista che Perugia, in segno di gratitudine, concesse a Panicale di usare il simbolo del Grifo.

Il borgo di Panicale conserva ancor oggi il suo antico centro storico circondato da una potente cinta muraria “sorvegliata” da dieci torri e una caratteristica suddivisione dell’abitato con forme circolari capeggiate da tre piazze distinte e separate: la Piazza del Comune, in basso; quella dominata dalla chiesa della Collegiata, al centro e quella del Podestà, in alto.

Tra le mura, anticamente circondate da un fossato, si aprono le due porte: la Perugina e la Fiorentina, rispettivamente affacciate verso Perugia e Firenze.

Nel 2008 Panicale è stato nominato uno dei borghi più belli d’Italia e dal 2007 si fregia del marchio di Bandiera Arancione del TCI, un riconoscimento di qualità turistico-ambientale delle zone dell’entroterra con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti.

Tra le numerose cose da vedere vi consigliamo innanzitutto il Santuario della Madonna di Mongiovino, vero scrigno d’arte tra Rinascimento e Manierismo dove la tradizione colloca l’apparizione della Madonna a una pastorella del luogo. Il Santuario è stato completamente restaurato nel 2000 e presenta , tra le numerose opere, un portale in pietra serena scolpito da Bernardino da Siena nel 1532-34, nonché diversi dipinti molto interessanti di Niccolò Circignani detto il Pomarancio (1569-70), dei pittori fiamminghi Johannes Wraghe (1567) e Arrigo Van der Broeck (1564-87) e di Giovan Battista Lombardelli (1587-89).
Sempre nei dintorni, a 4 km da Tavernelle, merita una sosta il Santuario delle Grondici, immerso nel verde e meta di pellegrinaggi. Questo Santuario è stato costruito in dedica alla Madonna che cura gli ammalati, di cui conserva un’immagine ritenuta miracolosa, dipinta su tela nel 1495 da Gregorio Teutonico.

Infine, che visita sarebbe senza un assaggio delle specialità locali panicalesi?

Prima di ripartire non perdetevi il gusto di assaporare l’olio extravergine di oliva del Trasimeno, il vino delle colline panicalesi, le confetture, i salumi e ogni altro prodotto tipico Umbro!!

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Adagiato ai piedi del Monte Petrarvella nella Val di Chiana romana, tra la vallata del Lago Trasimeno e la Valle del Nestore, sorge un piccolo borgo medievale di appena 6.000 abitanti che abbraccia l’Umbria e la Toscana meridionale: Panicale.

Nel 1037 Panicale, resosi indipendente dal feudatario, divenne il primo Comune libero d’Italia anticipando significativamente gli altri.

Passeggiando tra le vie del borgo non potrà passare inosservato il simbolo di Panicale: lo stemma araldico.

Nella parte destra dello stemma è raffigurato il Castello di Panicale che per la sua posizione privilegiata è definito dai più la “terrazza del Trasimeno”; a sinistra, invece, troviamo il Grifo perugino a testimonianza delle innumerevoli battaglie combattute al fianco di Perugia.

Tra le imprese più celebri non può essere dimenticata la memorabile "difesa di Perugia", assalita dei Bretoni nel 1378 e liberata anche grazie all'opera coraggiosa di un condottiero panicalese di nome Boldrino Paneri (1331-1391).

Fu grazie a questa vittoriosa conquista che Perugia, in segno di gratitudine, concesse a Panicale di usare il simbolo del Grifo.

Tra le mura, anticamente circondate da un fossato, si aprono le due porte: la Perugina e la Fiorentina, rispettivamente affacciate verso Perugia e Firenze.

Nel 2008 Panicale è stato nominato uno dei borghi più belli d’Italia e dal 2007 si fregia del marchio di Bandiera Arancione del TCI, un riconoscimento di qualità turistico-ambientale delle zone dell’entroterra con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti.

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Adagiato ﻿ai piedi del Monte Petrarvella nella Val di Chiana romana, tra la vallata del Lago Trasimeno e la Valle del Nestore, sorge un piccolo borgo medievale di appena 6.000 abitanti che abbraccia l’Umbria e la Toscana meridionale: Panicale.

Nel 1037 Panicale, resosi indipendente dal feudatario, divenne il primo Comune libero d’Italia anticipando significativamente gli altri.﻿

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Passeggiando tra le vie del borgo non potrà passare inosservato il simbolo di Panicale: lo stemma araldico.

Nella parte destra dello stemma è raffigurato il Castello di Panicale che per la sua posizione privilegiata è definito dai più la “terrazza del Trasimeno”; a sinistra, invece, troviamo il Grifo perugino a testimonianza delle innumerevoli battaglie combattute al fianco di Perugia.

Tra le imprese più celebri non può essere dimenticata la memorabile "difesa di Perugia", assalita dei Bretoni nel 1378 e liberata anche grazie all'opera coraggiosa di un condottiero panicalese di nome Boldrino Paneri (1331-1391).

Fu grazie a questa vittoriosa conquista che Perugia, in segno di gratitudine, concesse a Panicale di usare il simbolo del Grifo.

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