Residenze urbane o case di campagna, costruite sui monti, al mare o in collina, le ville rappresentavano lo stato sociale e il grado di benessere delle famiglie romane più ricche. Portici, parchi, giardini, fontane, bagni sfarzosi e terme, biblioteche, tutti ambienti presenti all’epoca.
I Romani amavano fortemente ritrarsi, quando potevano dalla città, o per lo meno alternare con questa la dimora al mare, sui colli, sui monti. Di qui la straordinaria diffusione della villa presso di loro, e precisamente della villa suburbana, nella quale accanto ai fabbricati per abitazione, che nella villa urbana avevano carattere preminente, non mancavano mai l'elemento rustico, utilitario, costituito da orti, frutteti, vigneti, allevamenti di bestiame, ecc.
Il concetto che della villa avevano i Romani si perde dopo la fine dell'Impero e quelle meravigliose costruzioni create dalla civiltà di Roma cadono in abbandono. Perciò nell'età media, per diversi secoli, non si hanno esempî di ville e giardini.
Ma in Italia la villa non tardò a tornare. I primi esempi si avranno intorno a Firenze, dove nei primi decenni del Trecento non vi era agiato cittadino che fuori della città non possedesse una villa.
Col rifiorire degli studi sull'antichità classica risorge anche l'antico concetto di villa romana, intesa come casa da signore, dove si trascorre in quiete e serenità qualche tempo dell'anno; ora la villa non ha più i grandiosi annessi esterni delle ville di Roma; pur serbando ancora la torre, la corte, la loggia e il breve orto murato, sono semplici costruzioni che rispecchiano la vita piena d'intimità e senza fasto di chi le possiede e le abita per diversi mesi dell'anno.
Dopo la prima metà del sec. XIX, coi profondi mutamenti economici e sociali che l'Europa subisce, anche la villa risente dello smarrimento dell'architettura. Spuntano dappertutto le ville, ma il gusto è malfermo e trionfa l'eclettismo. Come in ogni abitazione moderna, anche nella villa si rivela, rispetto al passato, una più diligente utilizzazione dello spazio, una maggior cura nel disimpegno dei locali, una più netta differenziazione tra i vari tipi di stanze, a seconda dello scopo cui devono servire; e anche una notevole diminuzione sia degli ambienti detti di rappresentanza (vestiboli, anticamere, saloni, ecc.), sia di quelli destinati all'ospitalità.
Gran parte della villa d'oggi è caratterizzata dall'esercizio degli sport; così non mancano il bagno con piscina, la stanza di ginnastica, le terrazze per il bagno di sole e, negli annessi tenuti a verde, la piscina scoperta, i campi per il golf, il tennis e altri giuochi.
Abitudini diverse dal passato, diversità di tendenze artistiche, e l'affermarsi del razionalismo e dei criteri economici, hanno dunque determinato nuove impostazioni della villa contemporanea, che non risulta vincolata a schemi formali, ma tende, con sintesi espressiva, al pieno appagamento delle necessità di vita. Riassumendo si può dire delle tendenze contemporanee che tanto l'aggruppamento degli ambienti quanto la composizione spaziale delle fronti è liberissima, in quanto non obbedisce a schemi preconcetti, si sviluppa, raramente su assi di simmetria, a seconda delle necessità funzionali, tenendo ben conto del clima, dell'orientamento dei locali, delle vedute panoramiche e della natura circostante. Si notano perciò notevoli differenze tra la villa di montagna e quella sui laghi, quella vicino alla città e quella al mare. Ma sempre la casa e il giardino tendono a immedesimarsi l'una nell'altro e l'architettura murale e quella del verde obbediscono allo stesso concetto unitario.
Tutte diverse, ma tutte accomunate pertanto da tratti peculiari.
Di seguito, andremo alla scoperta di alcune ville antiche e moderne tra le più belle e significative appartenenti a diversi periodi storici e in vendita con Engel & Völkers Rimini-Riccione!