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Tra le meraviglie che offre il litorale pontino c’è Palmarola, una delle isole dell’arcipelago Ponziano, terza per dimensione dopo Ponza e Ventotene.
Palmarola, conosciuta fin dall’antichità come Palmaria, viene detta anche "La Forcina", per via della sua forma, ma in realtà prende il nome dalla Palma Nana, unica palma originaria dell'Europa, che cresce selvatica sulla sua superficie.
Secondo le antiche leggende quest’isola era abitata solo da demoni e spiriti sinistri che durante la notte facevano udire i loro lamenti fino all’isola di Ponza, che dista da Palmarola circa 10 km.
Sappiamo con certezza però che l’isola era abitata già durante il Neolitico, per via dei diversi ritrovamenti tra cui armi, ceramiche ed utensili vari che raccontano la lavorazione dell’Ossidiana, una pietra di colore nero prodotta dall’attività vulcanica che diede origine all’isola, tuttora custodita nelle miniere di Cala del Porto.
Nel corso della storia Palmarola è stata abitata anche da Greci e Fenici che la utilizzavano come base durante i loro viaggi nel Tirreno, in età imperiale era meta di svago per le famiglie romane più facoltose che alloggiavano a Ponza, successivamente, a partire dall’età del Medioevo fino alla metà del seicento, fu spesso protagonista di attacchi e scontri da parte di pirati e corsari, mentre per i due secoli successivi venne dapprima privatizzata dalla famiglia Borbone, che la rese un bene della Corona, e successivamente divenne un domicilio coatto per i relegati politici a seguito dell’occupazione francese.
Ad oggi, l’isola è abitata solo durante la bella stagione, per di più dagli abitanti di Ponza che nel periodo estivo scelgono di rifugiarsi nelle case grotta, originari magazzini per attrezzi agricoli dotati di tutte le funzionalità domestiche e caratterizzate da soffitti a cupola: queste case, collocate nelle zone di maggior altitudine, risultano essere perfetti esempi di bioedilizia ante litteram, meravigliosamente integrati nel contesto naturale.
L’isola è una riserva naturale, e negli anni settanta fu protagonista di un'azione a sfondo ambientalista: sul suo territorio venne infatti realizzata un'oasi che tutela tutto lo straordinario patrimonio naturalistico e moltissime specie ornitologiche tra cui il gabbiano reale, il falco pellegrino ed il cormorano, ricomparso recentemente.
Il mare che circonda Palmarola è caratterizzato da un brillantissimo color smeraldo, che spicca grazie al fondale roccioso, un tempo ricco di aragoste e rarissime specie di corallo, e tuttora custode di meravigliose grotte marine da esplorare con maschera e pinne: tra le più belle citiamo quelle dei Viricci.
Uno dei motivi per cui quest’isola è considerata una delle più belle del mondo è senz’altro il suo aspetto incontaminato.
Oltre alle caratteristiche case grotta, infatti, sono poche le costruzioni che si possono incontrare sull’isola: una di queste è Cala del Porto, unico approdo di Palmarola, un piccolo ristorante e la villa di Alda Fendi, anima dell’omonima griffe che, innamorata del posto, ha deciso di costruire una villa in perfetto stile con la quotidianità dell’isola, privandosi di ogni confort.
"Nuoto Latino", è questo il nome che Alda Fendi ha scelto per la sua Villa, è stata costruita dove un tempo sorgeva "Mardì Gras", celebre ristorante di Palmarola, è questo ha destato non poche polemiche, ma l’intento della nota stilista non è certo quello di privatizzare l’isola, ma di rispettarla omologandosi allo stile di vita degli isolani, e questo si evince chiaramente dal modo in cui ogni dettaglio della villa è stato studiato.
Nuoto Latino è una costruzione priva di acqua, corrente elettrica e linee telefoniche; scelte che avvalorano la tesi dell’artista che descrive il suo rifugio come un luogo "evocatore di idee e fantasie per realizzare un habitat primitivo e poetico".
La proprietà si compone di un porticato, quattro camere con bagni annessi, che si affacciano tutte su un'unica stanza, come un grande living. Gli ambienti che lì per lì appaiono semplici, in realtà sono studiati in ogni piccolo dettaglio. Il mare, vero protagonista di Palmarola, è ovunque all’interno delle villa: i colori scelti sono infatti il blu, il bianco e il giallo. Il blu fascia la casa e si rincorre lungo le pareti per un terzo dell'altezza, a simboleggiare le onde, tuffandosi anche nel pavimento, in una tonalità sbiadita, che aiuta a prolungare l’idea del mare.
Una striscia gialla attraversa la casa da parte a parte ed evoca la scia di una barca, mentre sulla spiaggia, ci sono affascinanti chiglie abbandonate qua e là.
Nuoto Latino è priva di porte, sostituite solo da tende che svolazzano con il vento; lungo il perimetro presenta numerose scale che rimandano ai tempi in cui l’isola era abitata da pirati e gli elementi in legno, tra cui i tavoli e gli armadi, sono tutti decapati, come se fossero consumati dalla salsedine.
La proprietà è stata pensata e ripensata, ed è evidentemente concepita da una mente abituata da sempre a creare.
Questo piccolo fazzoletto di terra, considerato un micro-paradiso naturale, che vanta una vegetazione ricca ed una fauna ittica straordinariamente abbondante è ogni anno meta di turisti amanti della natura che partono da tutto il mondo per visitarla.
L’isola, così affascinante per via del suo aspetto incontaminato, è fatta di silenzio e scogli modellati dalla fantasia di Eolo: un quadro ricco di cromatismi degni di un pittore impressionista.
Engel & Völkers Sabaudia-Circeo è lieta di guidarvi alla scoperta di Palmarola e di tutte le altre isole dell’arcipelago ponziano, selezionando per voi solo le proprietà più esclusive.
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