Casa delle Meridiane

La Sicilia è una terra straordinaria, dove si incontrano ancora oggi persone che hanno vissuto così tanto a contatto con la campagna, conoscendo i cicli delle stagioni, dei giorni e del tempo che sono in grado di dirti meglio di ogni “app” di previsioni del tempo se è in arrivo una pioggia, se le temperature si alzeranno o abbasseranno, qual è non soltanto la stagione ma il giorno esatto (che corrisponde ad un “santo”) e l’ora per piantare o seminare. E, senza un orologio in mano, dirti che ora è.

I nostri antenati vivevano in simbiosi con la natura e percepivano i vari momenti del giorno istintivamente, senza il bisogno di un orologio. Tra il sorgere del sole e il tramonto, il mezzogiorno aveva bisogno di un segno che indicasse quel momento in cui il Sole culmina nel cielo. Nacque così la “meridiana”, ovvero quel tipo di orologio solare che segna solo il mezzogiorno, indicando quando il sole si trova sopra il meridiano locale.

La meridiana più semplice, per le nostre latitudini, consiste in un segno rettilineo detto "linea meridiana", che va da Nord a Sud, tracciato su un piano orizzontale e un palo verticale, detto "gnomone o stilo", posto all'estremo Sud del segno stesso. Quando l'ombra del palo cade sul segno rettilineo, il sole si trova al culmine ed è il mezzogiorno solare. Tracciando ulteriori segni nel modo opportuno, la meridiana diventa un orologio solare.

In questa antica masseria siciliana risalente alla seconda metà del sec. XVIII  nei pressi di Canicattini Bagni, a breve distanza da Siracusa, troviamo due orologi solari. Uno, con un sole raggiante in cima allo stilo, indica anche i segni zodiacali e che riporta la frase di Seneca che ci ricorda quanto sia importante valore il tempo: “Omnia aliena sunt, tempus tantum nostrum est” (Nessuna cosa ci appartiene, soltanto il tempo è nostro). Sull’altra meridiana, impreziosita da decori, è invece incisa la locuzione latina “Post Nubila Phoebus”, che letteralmente significa “dopo la pioggia il sole”, ma il cui significato metaforico vuole affermare la certezza che ai brutti periodi seguono giornate migliori, nel naturale ciclo della vita, con il sole che torna a segnare le ore. Con il brutto tempo e il cielo coperto, infatti, l’orologio solare smetteva di funzionare, lasciando tutti in attesa di giorni più sereni.