Google Home: una valutazione
Essendo arrivato più tardi di Alexa, dispositivo di comando vocale di Amazon, Google Home e il suo Google Assistant sono naturalmente più indietro rispetto alla concorrenza. Eppure, le funzioni del dispositivo sono proprio quelle fornite dai giganti della tecnologia. Una volta attivato con comandi quali “OK, Google” or “Hey, Google”, potete infatti fare le vostre ricerche tramite il motore di ricerca, impostare la musica da cloud o dalle vostre personali playlist, gestire appuntamenti e reminder e utilizzare il dispositivo per lo streaming su Chromecast o su smart TV selezionate.
Anche sotto il profilo estetico, Google Home non è certo da meno rispetto ad altri dispositivi di comando vocale. Grazie alle sue basi intercambiabili , gli utenti possono infatti modificare il suo aspetto a piacimento. In più, con un’ampia gamma di rifiniture in tessuto o in metallo assieme a diverse colorazioni, Google Home può tranquillamente adattarsi al vostro arredamento molto più di altri dispositivi a comando vocale, quali ad esempio il ben più compatto Amazon Echo.
Google Home e la domotica
Per funzionare, i dispositivi a comando vocale non possono essere isolati, ma devono sempre comunicare con i software e gli hardware da voi utilizzati. Sotto questo aspetto, Google Home potrebbe decisamente surclassare la concorrenza. La sua lista di “partner” compatibili cresce infatti sempre di più e include numerosi dispositivi di domotica. Connettersi con Chromecast, per esempio, è semplice, come pure con Netflix, Spotify e Sky. In più, potrete controllare il livello di illuminazione in casa tramite Nest or Philips, attivare lo streaming su un televisore Sony, leggere le ultime news del Financial Times e consentire l’accoppiamento con altri dispositivi Android.
Una delle soluzioni più maneggevoli di Google Home è tuttavia al momento disponibile soltanto negli USA e in Canada. Qui, infatti, Google Home, vi consente di caricare tutta la vostra rubrica ed effettuare chiamate a mani libere. Altri dispositivi di comando vocale, come il suo diretto concorrente Amazon Echo, offrono attualmente questa opzione solo con altri utenti Echo e dunque per Google Home, il vantaggio competitivo è indiscutibile.
Il futuro di Google Home
Uno dei punti deboli di Google Home si può racchiudere in una delle sue semplici frasi: «Non l’ho ancora imparato». Ciò significa che se non vi attenete alle istruzioni vocali, in alcuni casi molto specifiche, difficilmente riuscirete a ottenere ciò che chiedete. Se gli editor di Google stanno lavorando da tempo per ovviare a queste problematiche, la strada per Google Home sembra comunque ancora lunga.
Un’altra prospettiva di crescita è inoltre legata all’ampliamento delle connessioni con dispositivi di domotica. Google ha messo i sistemi di Conversation Actions e Conversation API a disposizione degli sviluppatori; nel concreto i partner possono così gestire in autonomia le proprie integrazioni. Se dunque Echo, analogamente ad altri dispositivi di comando vocale, continua a spingere solo i prodotti Amazon, Google Home includerà una serie molto più ampia di aziende e servizi.
Questo può consentire a Google Home di diventare un vero e proprio simbolo della vita di lusso. L’integrazione intelligente della tecnologia vi consente di controllare la vostra casa e la sua atmosfera, dal colore della luce, all’intensità del camino, passando per la vostra playlist musicale e l’orario dei pasti. E il valore aggiunto è davvero considerevole rispetto a un semplice motore di ricerca a comando vocale.