Alla scoperta della barchessa veneta: la storia del barcon tra ieri e oggi

Il bello di viaggiare attraverso le città d’arte è anche, e soprattutto, quello di poter godere delle mille curiosità e bellezze che sono in grado di raccontare. Frammenti di storia, affascinanti scoperte che solo vivendo a pieno una città, immergendosi fra i suoi abitanti, si è in grado di cogliere. Oggi vi portiamo in Veneto, dove passando attraverso città dal grande valore architettonico e artistico come Treviso e Padova si può scoprire la storia della barchessa veneta. Che cos’è? Come è nata? E quali esempi di barchesse venete sono visibili ancora oggi?

Con barchessa, detta anche barcon o barco si intende un edificio rurale di servizio, tipico dell'architettura della villa veneta, destinato a contenere gli ambienti di lavoro, dividendo lo spazio del corpo centrale della villa, riservato ai proprietari, da quello dei contadini. Di norma le barchesse erano caratterizzate da una struttura porticata ad alte arcate a tutto sesto ed adibite ai servizi: dalle cucine, alle abitazioni dei contadini, alle stalle e agli annessi rustici (rimessa per arnesi agricoli, magazzino per scorte alimentari ed altro). La barchessa veneta è presente nel nostro territorio già nel 1400, ma è nel secolo successivo che accrescerà la sua presenza, prendendo la fisionomia che oggi tutti conosciamo.

Nella metà del cinquecento infatti l’agricoltura veneta conobbe una piena trasformazione e sviluppo grazie alle opere di bonifica e irrigazione da parte della Serenissima Repubblica di Venezia e alla messa a coltura di nuove sementi. Quest’ultima fu una diretta conseguenza delle scoperte di Cristoforo Colombo e altri viaggiatori oltre oceano. Il granturco, che ebbe una rapida diffusione nel Veneto già nella seconda metà del XVI secolo, determinò importanti trasformazioni nel sistema colturale agrario diventando l’alimento quasi esclusivo delle popolazioni contadine.

Anche le dimore rurali, in particolar modo la loro parte agricola, subirono una trasformazione strutturale. Furono ampliati e innalzati i portici costituenti i barchi e le barchesse dell’azienda rurale, per essere destinati alla cernita, al deposito e all’essiccamento del granturco. Ecco dunque qual è il significato della barchessa, un edificio rurale che assume caratteristiche architettoniche di notevole pregio; ne sono un esempio le barchesse venete progettate da Andrea Palladio lungo la Riviera del Brenta a fianco delle rinomate Ville Venete. Ma anche la storica barchessa a Santa Bona, nella quale potete addirittura abitare. La proprietà in vendita, di importanza storica, nel cui confine insiste anche una piccola cappella privata gentilizia sconsacrata di rilevante interesse per le belle arti, si presenta al suo interno dalle generose metrature e si sviluppa su due livelli, per una metratura totale di 300 metri quadrati.

Tornando alla storia della barchessa, all’indomani dello sviluppo dell’agricoltura veneta, le famiglie veneziane trovano nell’entroterra un fertile campo di investimenti fondiari, nel quale vennero in gran parte messi a frutto i capitali commerciali accumulati nel passato. Edificano dunque nell’entroterra importanti ville con barchesse costruite al centro delle loro proprietà per il soggiorno estivo e per poter amministrare le proprie terre.

Cominciò dunque a configurarsi la barchessa veneta come la conosciamo oggi. Questa poteva essere a servizio di una modesta casa colonica o di una vera e propria villa. Accanto alla parte padronale della villa, in aderenza o staccata, sorgono uno o più corpi di fabbrica adibiti alla necessità produttive dell’azienda, cioè le abitazioni del mezzadro e dei contadini, i depositi di attrezzi, i magazzini per i prodotti agricoli, le rimesse dei veicoli da diporto e da lavoro, le scuderie, le stalle e i fienili.

Sei alla ricerca di case in vendita a Treviso? Consulta l'agenzia Engel & Völkers di zona per scoprire le migliori opportunità sul mercato.