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Giardini segreti Venezia: quello che sembra il titolo di un film è invece un'altra magnifica realtà di questa città che non smette di celare angoli ricchi di fascino, capaci di conquistare, nei secoli, artisti, dame e poeti. Dietro alte mura si trovano spesso giardini nascosti e segreti, di cui solo chi ama davvero Venezia conosce l’esistenza.
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Si tratta spesso di giardini patrizi, storicamente inaccessibili per il pubblico e di solito usati per assecondare i piaceri dei ricchi ma anche orti di monasteri usati come vera e propria farmacia naturale. Oggi molti di questi spazi sono visitabili, se non sempre, almeno in alcuni periodi dell’anno, e rappresentano una ricchezza inaspettata. Visitare i giardini segreti di Venezia, infatti, regala un'esperienza unica. Ecco quelli da non perdere.
Sorgono nel cuore della città, a pochi passi da San Marco. Riaperti al pubblico solo dal 2019 dopo una ristrutturazione durata cinque anni, nascono da un progetto napoleonico. Oggi sono interessanti anche da un punto di vista botanico per le diverse varietà presenti.
Sono i giardini pubblici più estesi del centro storico e sede della celebre rassegna fin dalla prima edizione del 1895. Oltre al Padiglione Centrale dedicato all'Italia ospitano 29 padiglioni di Paesi stranieri, tra cui alcuni disegnati da celebri architetti.
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Chiamata anche Serra Margherita, si trova a poca distanza dai Giardini della Biennale e risale alla stessa epoca quando fu costruita per accogliere un'esposizione di piante esotiche. Ristrutturati da poco più di un decennio, rappresentano una vera e propria oasi di bellezza e tranquillità.
Un giardino che riesce a coniugare verde e arte. Nel sestiere Castello, a pochi passi dalla Biennale, ospita opere di importanti artisti come le “Pietre sonore” di Pinuccio Sciola e “L’uomo che misura le nuvole” di Jan Fabre.
I giardini segreti di Venezia, però, sono tanti anche tra le residenze private e uno sguardo dietro ad un muro della città può svelare magici paesaggi nascosti. Scorrete la gallery e scoprite le nostre proprietà in vendita con scoperti privati, giardini condominiali o spazi esterni esclusivi.
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È uno degli spazi verdi più affascinanti della città. Si tratta di un vero e proprio labirinto di siepi di bosso, realizzato per omaggiare la figura del grande scrittore argentino. Sull’isola di San Giorgio Maggiore oltre tremila piante in uno spazio di 2.300 metri quadrati per creare una vera e propria oasi dov’è bello smarrirsi e meditare.
Un angolo di Medioevo ancora gelosamente custodito dall’Ordine dei frati minori. Come suggerisce il nome, la coltivazione principale è tuttora la vite, a pochi metri dal mare.
Un luogo che conserva i profumi di questa città perché qui sono coltivate le erbe officinali che servono fin dal Settecento ai Carmelitani Scalzi per produrre l’Acqua di Melissa. Sarà un piacere tuffarsi tra i profumi delle diverse aree tematiche tra cui sono suddivisi.
Prende il nome da un antico palazzo nobiliare posto lungo le Fondamenta Grimani a Cannaregio. Varcate le mura si apre un’istantanea su un giardino del Cinquecento, con la fontana, il piccolo labirinto e i roseti.
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