Nella prestigiosa e centralissima Via Arenula, la Engel&Volkers propone in locazione un ampio locale Commerciale C1, su due livelli, con vetrina su strada, libero da subito.
Il locale misura circa 150 mq tra il piano strada e il piano S1.
Sul piano strada l'ampio locale è caratterizzato da soffitto a mattoncini ed è dotato di finestra, il piano S1 si raggiunge con una comoda scala dove si trova un bagno con antibagno. *Le presenti informazioni e planimetrie, sono meramente indicative e non costituiscono elementi contrattuali.
Il nome della piazza si riferisce alla Torre Argentina, così chiamata da Johannes Burckardt (1445 circa - 1506, nome italianizzato
Burcardo), che dal 1483 fu maestro di cerimonie di ben cinque Papi.
L'alto prelato, che era nato a Strasburgo (Argentoratum in latino) e perciò amava firmarsi Argentinus, aveva acquistato un terreno nella zona, sui resti del Teatro di Pompeo, e, demolite le preesistenze medioevali, vi aveva fatto costruire il proprio palazzo, detto appunto Casa del Burcardo, in via del Sudario 44. Dopo il 1730 la proprietà fu parzialmente utilizzata per la costruzione del Teatro Argentina (perpetuando nel tempo la vocazione "teatrale" della zona); la torre (mozzata nell'800 e poi incorporata in una sopraelevazione) benché sia oggi irriconoscibile ha lasciato il suo nome alla piazza. La torre che sorge nel Largo di Torre Argentina è la Torre del Papito, una torre di epoca medievale che però non ha niente a che vedere con la
"Torre Argentina". Nel 1909 si decise di ricostruire alcune parti della nuova capitale del Regno d'Italia, tra cui la zona di Torre Argentina. I piani prevedevano l'inclusione della Torre del Papito e dei resti di un tempio all'interno dei nuovi edifici che si sarebbero dovuti costruire nella zona, dopo la demolizione delle costruzioni esistenti. A seguito di questi lavori, tra cui la demolizione della chiesa di San Nicola dei Cesarini, furono ritrovati i resti marmorei di una statua colossale; da questi ritrovamenti presero le mosse approfonditi scavi archeologici che portarono alla luce un'area sacra, risalente all'epoca repubblicana. Nella piazza resta quindi la Torre del Papito ormai isolata dal contesto urbano originario, come anche il famoso Teatro Argentina, fatto costruire nel 1732 dal duca Giuseppe Cesarini Sforza, passato attualmente tra le proprietà del comune di Roma.