Statua di San Carlone, meraviglia ad Arona

Numeri monstre, che per due secoli gli hanno regalato l'onore d’essere la statua più alta del mondo. Tanto che lo stesso Frédéric-Auguste Bartholdi, padre della Tour Eiffel, soggiornò ad Arona per studiare la struttura del colosso, come ricorda la targa ai piedi della statua di New York, nella quale si ammette che fu costruita su modello del monumento di Arona.

La storia della Statua di San Carlo – questo il suo vero nome, anche se gli abitanti del lago la chiamano affettuosamente San Carlone – è antica. Fu costruita a 310 metri di altezza, ben visibile anche dal lago, per celebrare la canonizzazione del Borromeo, nativo proprio di Arona. Il progetto venne affidato a Giovan Battista Crespi detto “il Cerano”, mentre due furono gli scultori - Siro Zanella e Bernardo Falconi – che la portarono a termine nel 1698.

Ancora oggi è completamente visitabile al suo interno. Si tratta infatti di una statua cava, sorretta da un’anima in pietra, mattoni e ferro, mentre l’esterno è un insieme di lastre di rame battute a martello sulla struttura di supporto e unite per mezzo di chiodi e tiranti. Dal piedistallo, due scale a chiocciola portano alla balconata. Qui, tra le pieghe dell'abito, si nasconde una porta che conduce, tramite un'altra scala a chiocciola, fino alla sommità.

Dalla cima il panorama è visibile attraverso i fori circolari corrispondenti agli occhi, alle narici e alle orecchie del santo, oppure attraverso le aperture sulla schiena. È una vista unica, una posizione privilegiata dalla quale ammirare il Lago e - perché no - sognare ad occhi aperti la propria villa Lago Maggiore.

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