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Dal 22 ottobre al 21 gennaio Siena dedica una mostra ad uno dei più grandi pittori europei del XIV secolo, paradossalmente finora poco conosciuto. Grazie ad importanti e mirati prestiti la mostra ripercorre la vicenda artistica di Ambrogio Lorenzetti
Lo scorso 22 ottobre è stata inaugurata nel Complesso di Santa Maria della Scala a Siena la tanto attesa mostra sul pittore Ambrogio Lorenzetti. L’esposizione, promossa e finanziata dal Comune di Siena, gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, presente alla cerimonia d’inaugurazione, e del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Regione Toscana, e si preannuncia come l’evento più importante dell’anno tra le esposizioni organizzate non solo a Siena ma anche in Italia.
Ambrogio Lorenzetti, nonostante sia considerato uno degli artisti più importanti dell’Europa trecentesca, è ancora poco noto al pubblico per quel che concerne la sua grande produzione artistica. Gli studi si sono concentrati, infatti, quasi esclusivamente sui suoi affreschi del Palazzo Pubblico di Siena, "le Allegorie e gli Effetti del Buono e del Cattivo Governo in città e nel suo contado", manifesti cruciali dell’etica politica delle città-stato italiane nella tarda età comunale e in specie del governo senese dei Nove. Ma la densità concettuale di questo insieme di affreschi ha messo in ombra il resto delle sue opere pittoriche.
Lorenzetti è stato infatti un innovatore della concezione stessa dei dipinti d’altare e un grande pittore di storie sacre, ma anche il narratore che ha allargato lo sguardo alla re-invenzione del paesaggio e della pittura d’ambiente. La mostra, preceduta da un’intensa attività di ricerca e da importanti campagne di restauro, rappresenta dunque l’occasione per provare a ricostruire la straordinaria attività di questo grande maestro.
L’esposizione rappresenta infatti il clou di un progetto scandito in più tappe, mirato ad una profonda conoscenza dell'attività dell'artista, ad una migliore conservazione delle sue opere e a favorirne l'avvicinamento da parte del pubblico. Il progetto è partito nel 2015 con l’iniziativa Dentro il restauro, che ha coinvolto alcuni capolavori del grande pittore senese, fra cui il ciclo di affreschi nella basilica di San Francesco, il grandioso ciclo di Montesiepi e la Maestà di Sant’Agostino. I restauri sono stati realizzati con un cantiere “aperto”, il pubblico ha quindi potuto seguire man mano le varie fasi dei delicati interventi.
La mostra, curata da Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini e Max Seidel, è stata resa possibile grazie al fatto che Siena conserva all’incirca il settanta per cento delle opere oggi conosciute del pittore, ma anche grazie a una serie di prestiti molto mirati. Saranno esposte, infatti, opere provenienti dal Louvre, dalla National Gallery, dalle Gallerie degli Uffizi, dai Musei Vaticani, dallo Städel Museum di Francoforte, dalla Yale University Art Gallery.
Il percorso espositivo della mostra sarà arricchito dalla presenza di un’audioguida in 5 lingue e da alcuni interventi videofilmati, sia di taglio informativo che di taglio suggestivo/narrativo.
L'esposizione comprende anche alcuni altri luoghi della città: la Basilica di San Francesco e la Chiesa di Sant'Agostino, dove sono stati compiuti per l'occasione i restauri dei cicli di affreschi del Lorenzetti e, naturalmente, Palazzo Pubblico, sede del ciclo del Buon Governo.