Gallarate: alla scoperta del MA*GA Museo d'arte contemporanea

Gli appassionati di arte contemporanea hanno aggiunto sul loro tom tom dei musei imperdibili un nuovo indirizzo: Gallarate, via De Magri 1. Questo è infatti l'indirizzo di uno dei musei d'arte che più si sta facendo apprezzare nel panorama italiano per la sua collezione permanente e per le tante mostre temporanee dal respiro internazionale.

È il MA*GA - Museo Arte Gallarate: un vanto in più per questa bella cittadina in provincia di Varese, che conferma ogni giorno l'alta qualità della vita, grazie ai suoi servizi, la facilità dei mezzi di trasporto, la vicinanza a Milano. E la sua fervida vivacità culturale, come dimostra questo museo.

Il museo nasce nel 1966 con il nome di Civica Galleria d’Arte Moderna come luogo di conservazione e fruizione delle opere del Premio Gallarate, fondato nel 1949 e ancora oggi attivo. Nel 2009, la svolta. La città di Gallarate costituisce la Fondazione “Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella” e l'anno successivo inaugura la nuova sede museale che prende appunto il nome di MA*GA - Museo d’Arte Gallarate.

Con i suoi 5000 mq, la nuova sede offre ai visitatori un bellissimo percorso nell'arte contemporanea e nelle sue varie espressioni e tecniche. L’edificio è suddiviso in due corpi, il primo frutto della ristrutturazione di una struttura industriale del 1930, il secondo, curvilineo, costruito per l’occasione in laterizio a vista seguendo il progetto di Maria Luisa Provasoli, Pier Michele Miano e Carlo Moretti. Dal 2021 insieme al Comune di Gallarate apre HIC – Hub degli Istituti Culturali della Città di Gallarate che comprende anche un nuovo ampio spazio di biblioteca, studio e ricerca.

Uno sguardo in continua evoluzione sull'arte contemporanea. È questa la peculiarità della collezione permanente del Museo Arte Gallarate che ospita più di 5000 opere, esposte in ordine strettamente cronologico. Sono i manufatti artistici realizzati dai più importanti artisti italiani nel periodo che va dalla metà del secolo scorso a oggi. Da Mario Sironi (Alpino e Nave), a Giuseppe Guerreschi (Città invasa), passando per Emilio Vedova (L'urto), Bruno Munari (Progetto per negativo-positivo), Mario Radice (Composizione pentagonale), Gillo Dorfles (Immagini ambigue), Carlo Carrà (Firenze) e Lucio Fontana (Concetto Spaziale) sono davvero innumerevoli le opere che lasciano senza fiato per la loro bellezza e importanza. Da visitare anche la Sala Arazzi di Ottavio Missoni.

Importante anche l'organizzazione di mostre temporanee. Come quella che animerà i primi sei mesi del 2023, dedicata a una delle più grandi figure dell'arte contemporanea: Andy Warhol. 200 le opere esposte, che vanno dai primi raffinatissimi disegni pubblicitari realizzati negli anni Cinquanta, alle opere più celebri degli anni '60 (come i ritratti di Marilyn Monroe e le Campbell’s Soup), dalle cover dei vinili prodotte per band iconiche come i Velvet Underground e i Rolling Stones alla sperimentazione filmica e video, tra cui i conosciutissimi “Silent movies”.