Quando si parla di mercato immobiliare, si sente spesso parlare di plusvalenza, vediamo quindi insieme cos’è.
La plusvalenza è la differenza positiva che il singolo ottiene rivendendo un immobile precedentemente acquistato.
Secondo l’articolo 68 del TUR è infatti identificata come la "differenza tra i corrispettivi percepiti nel periodo di imposta e il prezzo di acquisto o il costo di costruzione del bene ceduto, aumentato di ogni altro costo inerente al bene medesimo".
Facciamo quindi un esempio pratico: se un immobile viene acquistato a € 150.000 e rivenduto a € 200.000, la plusvalenza è di € 50.000.
Quando la plusvalenza viene tassata?
La legge italiana prevede la tassazione unicamente in caso di scopi speculativi, identificati secondo 3 parametri:
Plusvalenza e società
L’alienazione di immobili patrimonio di una società può generare plusvalenze tassabili anche molto onerose. Queste eventuali plusvalenze concorrono a formare il reddito d'impresa per le società di capitali e di persone, ad eccezione delle società semplici. Per questo motivo la vendita di un immobile da parte di una società può generare una plusvalenza immobiliare tassabile per intero, come previsto dall'art. 86 del TUIR.
Nel caso si scegliesse, in alternativa, l’assegnazione ai soci, allora il corrispettivo verrebbe sostituito dal valore normale.
Per maggiori informazioni sul tema delle plusvalenze, ti invitiamo a contattare gli uffici di Roma.